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San Gerlando e il drago

Foto dal web
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Nei tempi antichi, quando in Sicilia c’erano gli Arabi, che avevano imposto la fede musulmana, a Girgenti viveva un terribile Drago che terrorizzava gli indifesi cittadini.


Il Drago impose agli Agrigentini di consegnargli ogni giorno una giovane vergine per divorarla. Pertanto ogni mattina una giovane veniva sorteggiata e consegnata alla bestia per placarne l’ira.

Fonte Agrigentoierioggi.it
Fonte Agrigentoierioggi.it

Il Papa seppe del fatto e mandò a chiamare S. Gerlando e il re normanno Ruggero perché liberassero la Sicilia dagli infedeli e Agrigento dal temibile Drago. Mentre Ruggero conquistava città dopo città, San Gerlando ad Agrigento convertì molti al cristianesimo e appena seppe del Drago e delle sue minacce assicurò il suo intervento.


La sorte volle che fosse estratta la vergine figlia del re Ruggero e tutto era stato predisposto per consegnarla alla feroce belva. San Gerlando decise quindi di sfidare il Drago. Questi catturò e incatenò il Santo con pesanti catene e credette di avere vinto la sfida, ma S. Gerlando, miracolosamente, si liberò con un solo gesto delle catene e, preso un capello della Madonna – che la stessa Madre di Dio gli aveva dato – incatenò con quello il Drago.

Foto dal web
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Dopo aver usato tutte le proprie forze per tentare di spezzare il capello, il Drago, sfinito, dovette accettare la sconfitta. Così San Gerlando imprigionò per sempre il Drago e restituì sana e salva a Ruggero la figlia. Grande fu la gioia ad Agrigento e tanti altri dopo questo miracolo riconobbero la potenza dell’Altissimo che operava – e ancora opera – attraverso il suo umile servo S. Gerlando, patrono di Agrigento.

Si Ringrazia Elio Di Bella Autore del testo.

Testo tratto da: Agrigentoierioggi.it 

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