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"Progetto Girgenti", si accendono i riflettori sul piano di riqualificazione.

Uno scorcio del Centro Storico di Agrigento.
Uno scorcio del Centro Storico di Agrigento.

È arrivata da qualche ora la notizia che i lavori di riqualificazione del Centro Storico di Agrigento, secondo il "Progetto Girgenti", inizieranno al più presto. Lo comunica il Sindaco della Città dei Templi Lillo Firetto, dove a Roma, insieme al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, ha firmato la convenzione che destina per il progetto Girgenti 15 milioni e 800 mila euro. Il piano di riqualificare prevede il rifacimento della pavimento in alcune aree del Centro Storico, con internamento di cavi elettrici e posa dei tubi per il metano. Le zone interessate dal progetto sono: via Duomo, traverse e cortili limitrofi, le vie Saponara e Santa Maria dei Greci, la salita Sant’Alfonso e la via Serroy. Qui in particolare, saranno espropriati alcuni locali a piano terra e verranno riutilizzati per attività artigianali, dinanzi al giardino che verrà dato alla città tramite demolizione di un vecchio e fatiscente fabbricato. Altri interventi saranno effettuati nella zona del piano Ravanusella e sul complesso dell’ex Ospedale Civile, nella centralissima via Atenea. Ma il progetto Girgenti, nei suoi interventi, si rassomiglia molto al Progetto "Terravecchia". Infatti, alcune aree comprese tra il piano Barone, salita San Domenico, via Palma e tutti i cortili limitrofi erano stati riqualificati. E nel suddetto progetto erano previste anche la costruzione di nuovi alloggi a canone sostenibile nella zona dell’ex Istituto Schifano, crollato ricordiamo nel Marzo del 2011. Ma durante i lavori di rimozione delle macerie dello stabile, sono stati riportate alla luce numerose cisterne per l'accumulo  dell’acqua piovana, canali verticali per accedere agli ipogei e un ingresso diretto ad un ipogeo, svuotato di tutto il materiale di risulta presente all’interno. Inoltre sono state ritrovate delle stanze integre con lavatoi e pavimenti intatti e una chiesa bizantina seicentesca di San Giovanni di Dio. Dopo questi ritrovamenti si è dovuti rivedere tutti i progetti che prevedevano una costruzione in calcestruzzo armato. Tutto ciò per salvaguardare quanto rinvenuto. Ma dei tanti alloggi promessi, non se ne è visto traccia, e tutto quanto ciò che era stato ritrovato e si doveva salvaguardare dalle intemperie per rende accessibile il sito ai turisti, versa in uno stato di totale abbandono. La salita Sant’Antonio, inoltre, che collega il piano Barone con l’Istituto Schifani, non è stata mai completata e ad oggi non presenta ne gli scalini ne la pavimentazione. Ma la beffa è che ai piedi della salita è stata posta la cartellonistica che invita i turisti a salire proprio da lì per raggiungere il la Cattedrale e i monumenti vicini. In conclusione, si spera che il progetto Girgenti non causi disagi agli abitanti dei rioni da riqualificare, come successo con il progetto Terravecchia, e che non si alteri l’immagine delle zone soggette ai lavori e, cosa più importante, che i lavori si portino a termine nei tempi previsti.